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formato 14,8 x 21

pgg: 198

interno bianco e nero

Il romanzo, diviso in quattro capitoli, si snoda su due dimensioni spazio-temporali diverse: una appartenente alla contemporaneità, quella di Michele, e l’altra riferita all’antica dinastia Song, quella di Cheng X’ing. Due storie parallele che convergono in più punti, due ricerche intime e sofferte legate a un leggendario amuleto, la cui energia vibra nel cuore di entrambi i personaggi. L’autore ci conduce in un viaggio di morte e di rinascita, di consapevolezza e di cambiamento; mentre racconta la storia di Michele, un bambino ossessionato da strani sogni tanto vividi da sembrare reali, ci proietta nelle avventure di Cheng, un predestinato, un essere soprannaturale nato umano ma conscio di essere qualcosa di molto più antico e potente. Michele impara il Kung Fu e il cinese, spinto da una forza primigenia che gli indica la via giusta da seguire; egli avverte dentro di sé che quei simboli, quei rituali gli appartengono da sempre, forse da prima della sua nascita: «Quel suo modo strano di immedesimarsi nella pratica come se fosse la reincarnazione di qualche antico personaggio delle leggende cinesi». Il suo Maestro, Leung Lao Shen, diventa la sua guida spirituale; attraverso i suoi insegnamenti cresce amando l’antica arte del Kung Fu, e diventa lui stesso un insegnante. La figura di Leung Lao Shen colpisce per la sua solennità: è un’anima antica, in perenne ricerca, e questa sua irrequietezza lo porta ad astrarsi dal mondo e dagli affetti, e a partire per la Cina per svelare il mistero del Tempio del Drago Purpureo, un luogo mistico a metà tra storia e leggenda. La sua scomparsa mette Michele sulle sue tracce, e la ricerca che il giovane affronta diventa la parte più affascinante ed evocativa del romanzo. L’autore ci fa immergere nelle intriganti atmosfere della Cina, nelle sue strabilianti bellezze naturali, nelle peculiarità di una cultura tanto distante dalla nostra. Michele avverte forte il richiamo a superare il limite umano, ad abbracciare una consapevolezza superiore: «Ora le mie azioni sono strettamente collegate a scelte di vite passate e semi di passioni future. Devo indagare, spingermi oltre». Nel momento in cui egli inizia la ricerca del misterioso Tempio e del suo Maestro scomparso, le vicende di vita di Cheng X’ing e del suo tutore, il saggio Lu Tien, si illuminano di una verità prima celata: così come i sogni del passato di Michele e la realtà presente si fondono, allo stesso modo le azioni di Cheng si propagano nei secoli e trovano collocazione in un altro tempo intrecciandosi con quelle di Michele nel medesimo luogo – la montagna del Tien Shan, sede del “Cerchio di Giada”. E l’amuleto appartenuto a Cheng arriva nelle mani di Michele, creando un cortocircuito che conduce il lettore a un finale sorprendente

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